Come un artista può diventare imprenditore?

Qualche tempo fa Alpha Charlie Production è diventata una srl. 

Come mai dalla nostra professione di filmmaker e dall’ambizione di percorrere una strada puramente artistica, fatta di belle immagini, siamo diventati imprenditori?  Crediamo che il miglior modo per spiegare questo fondamentale passaggio sia raccontare un’altra storia e non la nostra.  Abbiamo infatti posto questa domanda a Nicolò, uno dei nostri partner e fondatore della NicoLeoni For Show. Avevamo bisogno di guardare tutto con altri occhi. 


Com'è cambiato il suo ruolo da una mansione puramente artistica ad una imprenditoriale? Come si fa a tenere ben saldo il lato artistico?

Nicolò ci racconta che nel lontano 2006, da giovanissimo, entrava in punta di piedi all’interno del teatro del suo paese. Si trattava di una realtà tecnologicamente molto avanzata e Nicolò iniziò a concentrare lì tutte le proprie energie. Ogni giorno, una volta suonata la campanella, dopo la scuola, si dirigeva a teatro ed aiutava con tutto ciò di cui ci fosse bisogno durante la fase di ristrutturazione: dava una mano a mettere a posto, aiutava a spostare e  ricollocare ogni nuova attrezzatura. Così facendo iniziò a guardare con i propri occhi e tastare con le proprie mani quel magico mondo che il teatro rappresentava, guidato dalla passione per l’audio e per la musica. Pian piano iniziò ad acquistare i primi mixer e le prime luci, amici e parenti lo chiamavano per allestire feste di compleanno e serate di ogni genere.

Questa passione fu poi consacrata con l’Accademia di Teatro Paolo Grassi. Furono due anni di full immersion tra teatro ed eventi, studio e lavoro al contempo. Nicolò sfrutta questi anni in Accademia per iniziare a far conoscere la sua attività tra i teatri lombardi, come Il Piccolo e il Teatro Franco Parenti, seguendo le varie compagnie ed acquistando sempre più attrezzatura. 

In parallelo le sue competenze convergono in quella che sarà la sua principale attività da lì a poco e che consentirà la fondazione di una vera e propria ditta: gli eventi aziendali.


Qualche tempo dopo Nicolò creò la NicoLeoni For Show: un service audio, video e luci. 

Creare questa realtà significava per lui partire da zero, dall’essere un libero professionista al fondare una vera e propria situazione imprenditoriale, la ditta Nicolò Leoni con Nicolò Leoni. Si chiama così perché non è solo il nome di un’azienda ma si tratta della realtà che Nicolò ha cercato di costruire, che voleva si identificasse con lui ad ogni primo approccio, è un nome che rappresenta immediatamente una sorta di garanzia, che ha a che vedere con la sua identità e la sua storia.

Il passaggio all’aziendale avvenne in modo molto graduale, iniziando dagli eventi più piccoli, delle convention organizzate all’interno dello stesso teatro. Ciò man mano consentiva di acquistare sempre più materiale e competenze, in modo da ampliare l'attività anche al di fuori dal teatro ed ingrandirla sempre di più, investendo su degli spazi vuoti da allestire da zero. 

L’aspetto teatrale però rimane e si sintetizza sull’attenzione al dettaglio: tutti i particolari che un service cura in ambito teatrale sono riportati e curati allo stesso modo ad ogni tipo di evento, in ogni contesto. Per la convention questo è un plus. Per Nicolò si tratta di uno spettacolo a tutti gli effetti quindi è fondamentale che tutto vada bene, secondo “copione”. La cura di ogni minuzia sul palco è fondamentale, che sia la scenografia, che sia luce, il lancio di un contenuto video al momento giusto, nell’istante giusto. 

Tutto questo in teatro è per sua natura già così: nel momento in cui ad esempio un attore recita una battuta si accende una determinata luce. Ad un evento bisogna prepararsi adeguatamente in modo da automatizzare questa dinamica. E l’attenzione al dettaglio è la caratteristica che più definisce la NicoLeoni For Show, così come in teatro. In confronto con dei service ancora più grandi e strutturati, Nicolò non punta sulla quantità, ma sulla qualità e cura di ogni evento ed è quello che cerca di trasmettere a tutti i suoi collaboratori più stretti.


Come funziona l’organizzazione di un evento? 

A volte si parte dal prevedere un gran numero di mesi di preparazione. Questi comprendono la scelta della location e l’allestimento, l’organizzazione della scaletta, del timing dell’evento che va costantemente condiviso con l’agenzia/ cliente che organizza, i tempi relativi alle prove in vista dei collegamenti da remoto, la visione delle slide in anteprima, varie call con i relatori per spiegare cosa troveranno sul palco. Alcune di queste mansioni valgono sia per gli eventi in streaming che per quelli in presenza.

Dietro ad un evento c’è quindi tanta fatica ed organizzazione. Ognuno di questi rappresenta un vero e proprio trasloco di camion di attrezzatura che partono dal deposito. Talvolta per un evento di una sola ora l’allestimento ha inizio il giorno prima e si conclude la notte dopo.

Nicolò afferma che nel momento in cui arrivano gli ospiti l’evento è da ritenersi concluso. Ogni cosa deve essere pianificata prima. Il service ha lavorato per tre mesi, un’ora prima dovrà essere tutto pronto. Il 99% dell’evento è “andato” in quel momento, adesso si tratta solo di far andare le cose come previsto.

Se chiediamo a Nicolò come si vede tra dieci anni… 

Lui ci risponde che la realtà degli eventi è una continua evoluzione ed è impossibile prevederlo. La pandemia ci ha dimostrato che da un giorno all’altro tutto può cambiare, così come nel 2020 gli eventi sparirono improvvisamente. Quella aziendale è una realtà che si costruisce a poco a poco, senza dar per scontato di essere arrivati ad un punto.


Come è possibile quindi conciliare l’arte dell’evento, nella propria forma teatrale, con un percorso imprenditoriale?

Il passaggio avviene perché avere una struttura solida, una vera e propria azienda portata avanti da tanti collaboratori, da persone al tuo fianco che credono in un progetto, ti consente di avanzare delle proposte creative ai clienti, oltre che eseguire per commissione; è un investimento per l’acquisto di mattoni tangibili sui quali costruire qualcosa di concreto. Dando il 100% di sé e rimandando, quando possibile, una piccola percentuale di amministrazione e burocrazia, è possibile tenere su anche il lato artistico. Ciò potrebbe significare rallentare la crescita, perché questa avverrà in modo molto più graduale ma solo così sarà possibile non perdere mai di vista l’obiettivo per il quale si è costruito il tutto.

Pietro Cestari