Osservare il cliente

Lo sguardo documentaristico nel video corporate

Alla domanda “di cosa vi occupate?” la nostra risposta è “di contenuti digital e documentario antropologico”. Siamo consapevoli di quanto sia necessario per una casa di produzione perseguire una via coerente al fine di non perdersi nel classico “facciamo un po’ di tutto”.

Partendo da questa base di pensiero e selezione di quelli che sono gli obiettivi di Alpha Charlie Production, sappiamo anche quanto le due vie percorse- curare la comunicazione delle aziende e collaborare con agenzie di comunicazione/ realizzare documentari- possano sembrare procedere in parallelo, in qualche modo discordanti senza mai realmente incontrarsi. Ma non è così.

Con il tempo abbiamo compreso che sarebbe stato essenziale inserire la nostra impronta documentaristica anche in ciò che di introspettivo ha apparentemente ben poco: il mondo digital. Se fare documentario significa osservare una qualsiasi realtà e successivamente raccontarla, questo modus operandi va perseguito anche nel momento in cui un’azienda o un altro tipo di situazione richiede di essere rappresentata. Anche in tal caso, così come abbiamo ribadito più volte trattando di documentario, l’osservazione si rivela essere un punto di partenza, il pilastro dal quale cominciare. Ed è proprio l’osservazione a legare le due macro categorie di cui ACP si occupa: il digital e il documentario, due strade che quindi procedono realmente insieme, convergono in un unico coerente modo di operare: così come il protagonista di una storia che nasce in un villaggio del Bangladesh necessita di ascolto, osservazione e poi racconto, così il fondatore di un’azienda di telecomunicazioni della provincia milanese gioverà dello stesso tipo di approccio. 

Osservare il cliente prima di girare si rivela quindi necessario.  


Come funziona? 

Sia nel caso in cui una realtà aziendale o l’attività di un libero professionista richiedano di essere presentate per la prima volta, che nel caso in cui debba essere un prodotto o una figura specifica all’interno dell’azienda ad essere oggetto del racconto, vi sono degli step fondamentali da seguire e rispettare:

1. Ascolto del cliente

Quando il cliente necessita di un video o di una serie di clip, risulta fondamentale comprendere a fondo questa richiesta attraverso una riunione conoscitiva in cui il producer e il regista pongono delle domande sulla storia dell’azienda e raccontano il loro modus operandi, in ottica di scambio e conoscenza reciproci. 

Com’è nata l’azienda? Qual è la sua storia e la storia del fondatore? Da chi è composta? Quali prospettive e obiettivi ha? 

Queste sono soltanto alcune delle domande alle quali il cliente si troverà a rispondere. In un secondo momento si cercherà poi di capire a fondo cosa vorrebbe raccontare e come vorrebbe esporre, cosa si aspetta che percepisca chi guarderà in futuro. 

Vuole inoltre raccontare tutto questo una tantum o seguire un piano che dura nel tempo?

2. Osservazione dell’attività

Il secondo step comporta che il producer, il regista ed eventualmente l’operatore prima camera trascorrano qualche ora ad osservare in modo silente il flusso del lavoro all’interno dell’azienda, successivamente al tour guidato dal fondatore. Questo avviene sia da un punto di vista contenutistico, in modo da capire bene l’attività svolta, sia puramente tecnico per capire, ad esempio, come si muove la luce all’interno della location e il tipo di rumore ambiente a disposizione. Il sopralluogo tecnico è fortemente legato al momento dell’osservazione.

3. Riprese

Una realtà specifica va raccontata in modo autentico dal momento in cui si cominciano a girare le prime immagini. Il tutto non dovrà risultare troppo costruito. 

Quando la camera inizia a riprendere l’ambiente circostante, deve trasformarsi in un occhio discreto che spia ma che non è mai invadente. Nel caso in cui si vadano a ricostruire delle azioni o dei momenti lavorativi ad hoc bisognerà farlo con cautela, senza che la camera crei pressione di alcun tipo.

Nel caso in cui i protagonisti decidano di raccontarsi attraverso delle interviste, ogni individuo andrà messo a proprio agio e, al pari del documentario, guidato passo per passo, accompagnato nell’espressione del racconto, senza mai andare a dettare un determinato discorso.


E la troupe da chi è composta? 

Come per il documentario scegliamo di avere a disposizione una troupe ridotta, che consenta al cliente di avere un approccio conoscitivo non eccessivamente dispersivo, anche al di fuori dell’atto di ripresa. Solitamente è composta da una figura di produzione che organizza il set, un regista, una o due camere in base al tipo di progetto, un fonico nel caso in cui vi siano delle interviste, un eventuale assistente che si occupi di organizzare e rendere agile il set. 

Risulterà essenziale costruire un ambiente all’interno del quale venga a crearsi un legame tra i vari componenti: troupe e cliente. Il lato emotivo è fondamentale, esalterà il video al momento della consegna finale, sarà fortemente percepito anche dallo spettatore esterno. Potremmo in definitiva affermare che i video per il digital sono dei veri e propri mini doc.

Pietro Cestari